immagine

La Biblioteca

Mons CapecelatroUbicata nel cuore del Centro Storico, all’interno della preziosa cornice dell’Episcopio, la Biblioteca Arcivescovile “G. Capecelatro” aggiunge una tessera al mosaico della cristianità tarentina. Le prime notizie relative alla sua costituzione risalgono all’episcopato di mons. Giuseppe Capecelatro (1778-1816), il quale rese pubblica la sua biblioteca personale. Del fondatore si custodiscono i testi originali di carattere giuridico ed agricolo, cui si aggiunsero le successive donazioni di alcuni Arcivescovi tarentini (P.A. Jorio, O. Mazzella, F. Bernardi). Parte considerevole del fondo antico proviene dalla biblioteca del Seminario, come si evince da un elenco dei libri della Mensa e del Seminario redatto intorno alla metà dell’Ottocento. Già nel 1935-36 nella redazione dello stato patrimoniale elaborato da mons. Mazzella, si legge che il Palazzo Arcivescovile era provvisto di una biblioteca propria, costituita da un nucleo fondamentale di libri, in quantità non precisabile, accresciuto col tempo grazie a donazioni provenienti da privati, raggiungendo pertanto una cospicua sezione pari a undicimila volumi.

Nel 1957 mons. Guglielmo Motolese volle rimettere in efficienza la biblioteca, in seguito ad un periodo di chiusura dettato dalla situazione bellica (Seconda Guerra Mondiale e dopoguerra), chiedendo al Ministero della Pubblica Istruzione un congruo contributo. Solo due anni dopo, mons. Motolese fece inaugurare solennemente la biblioteca dal cardinale Francesco Roberti. Tra gli anni 1960 – 80 fu realizzato, dall’allora direttore mons. G. M. Zappimbulso, un catalogo per autore e per soggetto, stimando 20.000 volumi, oltre alle pubblicazioni periodiche ed a riviste di interesse ecclesiastico e locale. Infatti, negli anni ottanta, il patrimonio librario si incrementò attraverso le elargizioni personali di alcuni tra i più insigni prelati della diocesi.

salaNel 1999, per volontà di S. Ecc.za Rev.ma Benigno Luigi Papa, Arcivescovo Metropolita di Taranto, la biblioteca ha ampliato i suoi locali tornando nella sede originaria, in quel salone, già oratorio della confraternita di S. Gaetano, in cui mons. Capecelatro nel 1797 aveva reso pubblica la sua personale biblioteca. I locali sono stati accuratamente restaurati e resi funzionali per l’accesso di un’utenza cospicua, non mancando dei principi di praticità, comfort, sicurezza ed anche eleganza nell’arredo teso a valorizzare il patrimonio dell’immobile, che ha rivelato interessanti affreschi parietali, aprendo nuove prospettive d’indagine sulla figura di mons. Capecelatro, committente dei medesimi lavori decorativi.

Nel 2005 per valorizzare il patrimonio librario è stato effettuato un progetto triennale finanziato dalla Regione Puglia, attraverso fondi della CE. Tale programma (progetto relativo all’azione di “Sistema delle Biblioteche” nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro), infatti, supporta in modo completo ed integrato le attività bibliotecarie rispondendo ad ogni esigenza organizzativa e di gestione, attraverso un potenziamento e un miglioramento dei servizi d’accesso all’informazione, comprensivo di recupero catalografico retrospettivo, catalogazione informatica in Cei-Bib ed incremento delle postazioni p.c.

Ai fini della conservazione del patrimonio bibliografico, si è optato per il restauro di 136 Cinquecentine con prodotti e tecniche approvate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Infine, la presenza limitrofa del Museo Diocesano, nonché dell’Archivio Storico con cui inoltre condivide strutturalmente l’immobile, consente di istituire un polo culturale diocesano che permetta, in sintonia con il progetto Ecumene della C.E.I., la fruizione integrata dei beni culturali ecclesiastici (archivistici, architettonici, artistici e librari). Tutte queste iniziative sono finalizzate alla trasmissione di un messaggio di impegno e di approfondimento delle problematiche attraverso lo studio, la riflessione, la meditazione e la collaborazione sinergica dei vari enti culturali ecclesiastici.